2021 e agricoltura, un anno complicato che termina con risultati positivi sull’export

Terminato il 2021, ora è tempo di tirare le somme. Sorprende il grado di fiducia con cui i settori agroalimentare e industriale hanno affrontato gli ultimi mesi dell’anno. In atto una forte ripresa economica, che potrebbe generare risultati ancora più significativi se non fosse per il continuo incremento dei prezzi delle materie prime.


Il 2021

Dal 2020 fino al primo trimestre 2021 l’agricoltura ha continuato a portare risultati positivi. Il dato è stato confermato dal settore agricolo che ha fatto registrare il più alto incremento del Pil nel primo trimestre (3,9%), anche più di Industria (cresciuta dell'1,8%) e Servizi (business chiuso con un calo dello 0,4%) (Fonte: Terra e vita).


Tuttavia, questo trimestre particolarmente incoraggiante per l’agricoltura non è stato sfruttato a sufficienza a livello europeo/mondiale, in quanto nei primi mesi dell’anno l’Eurozona ha avuto una ripresa molto più lenta rispetto a Cina e Stati Uniti, causata dalle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19.


Nel secondo e terzo trimestre del 2021, l'economia mondiale ha proseguito la sua fase di espansione in uno scenario in cui l'aumento dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, non si è fermato.


Per quanto riguarda l’agricoltura italiana, i mesi primaverili ed estivi hanno messo a dura prova la penisola, che è stata vessata da condizioni climatiche che hanno messo in ginocchio l’agricoltura nazionale. Ne sono esempio l’improvvisa gelata dei vigneti toscani in aprile e i numerosi incendi sulle isole e nelle regioni meridionali in agosto.


Negli ultimi mesi del 2021 la Commissione Europea ha annunciato come l’economia dell’UE si stia riprendendo molto più velocemente rispetto al previsto. Ciò che preoccupa è l’importante aumento del prezzo del petrolio e delle commodity agricole (a spingere verso l'alto i prezzi sono soprattutto i cereali, gli oli vegetali, lo zucchero e i lattiero-caseari). A causa di un'importante inflazione, i prezzi delle materie prime stanno seguendo una tendenza rialzista.


In Italia si è riscontrata una riduzione dei prezzi dei ristalli e dei prodotti energetici, a fronte di un aumento tendenziale di quelli dei mangimi, delle sementi, delle piantine e dei concimi.


Il continuo incremento dei prezzi delle materie prime energetiche (e non) lascia presagire un futuro rallentamento dei ritmi produttivi interferendo così col processo di crescita in corso.


Le difficoltà degli agricoltori

A causa dell’inflazione, provocata dall’aumento dei prezzi dei beni energetici, si è generata una serie di rincari sui materiali agricoli che stanno mettendo a dura prova l'imprenditore agricolo medio. L’innalzamento dei costi genera un circolo vizioso che porta ad un aumento dei prezzi per i prodotti agricoli nazionali (aumentati del 14% nel terzo trimestre 2021), in un periodo in cui il reddito medio delle famiglie è ancora a livelli pre-crisi.


Nonostante le difficoltà che hanno interessato gli addetti ai lavori, l’analisi trimestrale di Ismea Mercati riporta nel suo sondaggio un valore positivo a fine 2021. Dopo un anno in cui molte imprese si dichiaravano in affanno, ora gli imprenditori agricoli in difficoltà sono il 16%, valore ben diverso rispetto al 48% dell’anno precedente. Un senso di fiducia riacquistato grazie al decumulo delle scorte nei magazzini e all’aumento dell’export.


Guidano l’export dei vini (+15,5% in valore, +8% in volume rispetto al periodo gennaio-agosto 2020), dei formaggi e latticini (+11% in valore, +9% in volume) e dei prodotti della panetteria e pasticceria (+18% in valore e +16% in volume).


Se sei un giovane under 40 che vorrebbe aprire un’azienda agricola, non farti spaventare dall’inflazione che l’Italia sta subendo nell’ultimo periodo. Il mercato è in ripresa, lo dimostrano i dati Istat del biennio 2021-2022: "si prevede una crescita sostenuta del Pil italiano (+6,3% quest'anno e +4,7% il prossimo)". Lo ribadisce anche Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea: “L’Economia dell'Italia cresce come non mai".


Se c’è un momento per investire è questo. Agrifondi è una società di consulenza specializzata nell’individuazione dei giusti finanziamenti messi a disposizione da istituti come Ismea, Invitalia, piattaforme di Crowdfunding e/o banche convenzionate, rivolti a soggetti desiderosi di avviare un proprio progetto in agricoltura.


Con il nuovo anno Ismea ha confermato l’apertura di nuovi bandi che potranno essere d’aiuto alle aziende agricole nello svolgimento delle loro attività nonostante la pesante inflazione degli ultimi mesi. Eccone un paio, a titolo d’esempio:

  • Più impresa, per le micro, piccole e medie imprese agricole composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti o donne
  • Ismea Investe, per le società di capitali che operano nel settore agricolo


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Fonte: Il Sole 24 Ore