Come cambia il mercato del vino in Italia

ISMEA realizza il report "Il mercato del vino in Italia e nel mondo prima e dopo il Covid-19", pubblicato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, all’interno del programma Rete Rurale Nazionale e mette in luce come le aziende operanti nel settore Vino hanno saputo resistere e adattarsi alle nuove esigenze di mercato nel corso del 2020.

Durante la pandemia, la quasi totalità del settore Horeca è stato chiuso, ma le aziende vitivinicole hanno saputo intercettare il cambiamento della domanda dei consumatori e si sono attivate per offrire i loro prodotti tramite ecommerce, home delivery, tasting virtuali ed eventi b2b digitali.

A livello globale, il settore della produzione di Vino ha subito una modesta riduzione dei consumi e del commercio internazionale e, di conseguenza, del volume di vendita, ma ha subito una drastica riduzione del volume complessivo del giro d’affari, a causa della chiusura delle attività commerciali e del comparto della ristorazione.

In particolare, lo studio sottolinea che il 61% delle aziende intervistate (313 in totale) ha subito delle conseguenze “moderate” a causa della pandemia, mentre il 37% ha vissuto dei momenti particolarmente difficili. Solamente nel 3% dei casi il Covid-19 non ha provocato nessun cambiamento. Sul fronte export, invece, i danni sono stati meno gravi. Il 15% degli intervistati ha riscontrato una perdita superiore al 50%, mentre per il 50% dei casi la perdita ha oscillato tra il 20% e il 30%. Solo per il 13% delle cantine si è verificato un aumento delle vendite, pari al 10% - 30%.


COSA ASPETTARSI DAL FUTURO

Il rapporto ISMEA conferma alcune previsioni fatte dalle imprese italiane: seppur in un contesto di forte incertezza, nel prossimo futuro ci si aspetta un forte aumento dell’ecommerce e dell’enoturismo. Si teme che il canale Horeca subirà un forte ridimensionamento e ci aspetta che, sempre più, il consumatore richiederà vini sostenibili.. Se da una parte, i clienti più esigenti continueranno a ricercare prodotti raffinati e noti, dall’altra diversi consumatori punteranno al “primo prezzo”, più economici. Questo binomio, apparentemente in contraddizione, evidenzia una difficoltà reale: le aziende faticano a realizzare politiche adeguate di brand che, inevitabilmente, si traducono in problematiche di posizionamento del prodotto in base al prezzo.

Quali sono le strade da percorrere per stare al passo di un mercato in cambiamento? In primis, favorendo strategie di riconoscibilità del brand e dei prodotti, variando i canali di distribuzione e intraprendendo campagne di comunicazione adeguate. Più in dettaglio, ISMEA ha proposto un vero e proprio decalogo con le principali attività da intraprendere per vincere la sfida posta dal mercato attuale:

  1. Incrementare la capacità di analisi della propria impresa
  2. Investire nell’analisi dei mercati
  3. Identificare il target di riferimento
  4. Diversificare la distribuzione
  5. Diversificare la comunicazione
  6. Definire una chiara identità del brand
  7. Intraprendere partnership
  8. Aumentare la personalità dei vini
  9. Adottare una vision aziendale di medio-lungo periodo
  10. Investire in attività formative

È questa la strada che le aziende del settore Vino dovranno intraprendere per rimanere competitive, sia sul fronte nazionale che internazionale e che, unita alla digitalizzazione, sarà la chiave per confermare la qualità del prodotto enologico italiano come un fiore all’occhiello del Made In Italy.

Fonte: ISMEA